giovedì 12 marzo 2015

La percentuale


 
In quale misura ha importanza per il successo di un artista la promozione dei suoi lavori ? Quanto conta riuscire a "vendere se stessi" prima ancora che vendere le proprie opere? E cos'è che distingue un individuo che dipinge da un pittore affermato,quotato e degno a tutti gli effetti di essere annoverato fra i Grandi?
Questi sono i quesiti di fronte ai quali ci lascia riflettere Tim Burton con il suo ultimo film:" big eyes".
Peggy Doris Hawkins è una donna dolce, sensibile ed insicura, ma capace di grandi gesti di coraggio quando si tratta di scegliere il meglio per la sua piccola Jane. Divorzia dal marito "quando ancora divorziare dal proprio marito non andava di moda", portando via con se la sua bimba, cambiando città, cercando un lavoro e rendendosi indipendente, fra mille paure e timori. La signora Peggy Ulbrich ora decide di essere solo Margareth, e trova occupazione in un mobilificio: il suo compito è colorare i disegni sulle testiere dei lettini per bimbi.
La domenica staziona al parco con il suo banchetto, offrendo ritratti ai passanti per tre dollari, sempre in compagnia della sua musa ispiratrice Jane. Li incontra Walter, un agente immobiliare che alla domenica vende le sue "vedute di Parigi" ai passanti. Walter si innamora subito di Margareth e del suo talento, decidendo immediatamente di fare di lei la signora Keane. I due convolano a nozze, ed i quadri dei bimbi dai grandi occhi tristi di Margareth presto cominciano ad essere firmati Keane. Walter trova che il talento di Margareth sia sprecato in mano alla sua insicurezza e timidezza, e ben presto comincia a proporre i dipinti in tutti i club della città assumendosene la paternità.
Ora i quadri si vendono, e ben presto i coniugi Keane, al prezzo di una piccola bugia, diventano ricchi e famosi.
Walter vende prima che i dipinti se stesso, la storia inventata della sua vita, qualcosa che piaccia e renda accattivante la produzione artistica della moglie.
Gli anni passano e Margareth, soffocata dalle continue bugie che è costretta a raccontare a chiunque (compresa sua figlia), dal comportamento violento e dominante del marito e da una vita che oramai trova vuota e priva di senso, decide di separarsi da Walter ed andare via. Comincerà così una lunga battaglia per il riconoscimento della paternità dei dipinti di Margareth, causa che vedrà il suo culmine in una "sfida ad olio" tra i due coniugi in tribunale. Walter fingerà un malore che gli impedirà di disegnare: Margareth eseguirà un dipinto ad olio in 52 minuti.
Ciò che non si può fare a meno di chiedersi è chi sarebbe oggi Margareth senza Walter, senza il loro percorso insieme e, di conseguenza, senza l'epilogo in tribunale. Con un piccolo sforzo di fantasia possiamo facilmente immaginarla tutta una vita a lavorare alla fabbrica di mobili. Sarebbe stata una delle tantissime artiste sommerse alle prese con le bollette, la scuola di Jane e il bucato da stirare, con pochi risparmi e una cantina zeppa di tele dipinte per diletto.
È stata fortunata, siamo stati fortunati.

 Marta Banditelli

Nessun commento:

Posta un commento