venerdì 12 giugno 2015

Ilaria Alpi: nient'altro che la verità

Sono passati undici anni dalla morte di Ilaria Alpi,giornalista italiana assassinata a Mogadiscio insieme al suo assistente Miran Hrovatin. Undici anni di bugie,omissioni,segreti di stato che hanno coperto la verità sull'attentato che li uccise. Rai tre,sul suo sito, propone il documentario "Ilaria Alpi-l'ultimo viaggio", documento che fa piena luce sulla vicenda grazie alle prove scoperte dal giornalista Luigi Grimaldi.
Il 20 marzo 1994 la CIA, con l'appoggio del Gladio e dei servizi segreti italiani organizza l'agguato al mezzo che trasporta Ilaria,Miran e il loro autista. La Alpi aveva scoperto un traffico illegale gestito dalla CIA attraverso la flotta della società Schifco, ufficialmente donata dalla cooperazione italiana al governo somalo per la pesca. In realtà questa serviva agli Stati Uniti per trasportare rifiuti tossici radioattivi in Somalia, ed armi da destinare alla Croazia in guerra con la Jugoslavia.
Quello in Somalia è stato il primo di numerosi interventi di "restore hope" che gli stati uniti hanno attuato in collaborazione con la Nato. Sono definite missioni di "ingerenza umanitaria" per le quali si sostiene di dover agire militarmente quando è in pericolo la sopravvivenza di un popolo. Sono le guerre alle quali USA e Nato hanno partecipato in Jugoslavia,Afghanistan,Iraq,Libia,Siria, Yemen e Ucraina.
Il New York Times si è occupato di queste vicende in due inchieste. Nel corso della prima ha evidenziato la presenza di una rete internazionale gestita dalla CIA che rifornisce di armi i ribelli siriani attraverso aerei del Qatar, Giordania e Arabia Saudita. Queste armi provengono anche dalla Croazia la quale sta restituendo adesso il supporto bellico concessole dagli Stati Uniti negli anni 90. Le armi passano inoltre per la Turchia,ed il video che documenta tale passaggio è stato divulgato dal giornale turco "Cumhuriyet",il cui direttore è stato pesantemente minacciato dal presidente Erdogan.
La seconda inchiesta,datata 7 giugno, rivela l'esistenza del "Team 6", l'unità segreta internazionale incaricata delle "uccisioni silenziose". I suoi agenti, camuffati da funzionari d'ambasciata o impiegati di compagnie estere, eseguono la caccia all'uomo nei confronti dei nemici degli Stati Uniti e dei suoi interessi.
In questo quadro si inserisce la tragica scomparsa della giornalista italiana e dei suoi due compagni di viaggio, vittime di un gigantesco sistema che non concede spazio a verità e  giustizia sociale.

Marta Banditelli

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